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Glen Matlock: storia del punk in acustico al Lian di Roma

Si dice che Glen Matlock fosse il meno punk dei Sex Pistols, motivo principale della sua dipartita dal gruppo per far posto a un personaggio che nel bene e nel male ha fatto la storia del punk, Sid Vicious, ma che certamente un bravo musicista non era. Al contrario Glen Matlock è sempre stato un musicista raffinato, ottimo compositore e autore di brani (coautore di ben 10 dei 12 brani dell’album Nevermind The Bollocks) e sicuramente uno dei più talentuosi bassisti punk-rock della storia. Uno dei pochissimi a suonare il basso punk con le dita e non con il plettro. Sabato 19 marzo al Lian di Roma, locale ormeggiato sul Tevere, il leggendario bassista di Sex Pistols, Philistines e Rich Kids si è cimentato in un repertorio acustico che ha unito molti generi musicali: il punk, il rock, il folk e a tratti anche il blues e la new-wave. Si incomincia con Somewhere Somehow dei Philistines, Burning Sounds dei Rich Kids e la leggendaria God Save The Queen, con il pubblico in delirio. Tra i vari brani anche Ambition, scritto da Matlock per il quarto album di Iggy Pop ‘Soldier’, Steppin’ Stone, cover di Paul Revere and the Raiders, Blank Generation di Richard Hell and the Voidoids e perfino una versione italianizzata di All Or Nothing degli Small Faces, con Matlock che fa cantare al pubblico il ritornello “Tutti o Niente” (anche se la traduzione corretta sarebbe Tutto o Niente). Il gran finale è ovviamente con Pretty Vacant, il primo singolo scritto da Glen Matlock insieme ai Sex Pistols. Un grande concerto di un musicista che ha scritto la storia del punk e non solo. E KTV c’era (il Portavoce dei Konspirators):

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